1. |
Metà marzo
04:20
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Metà marzo
non è mai servito a niente
lasciare tutto e andare via
quando ogni cosa che mi tocca
ci lascia dentro un canto
le bandiere mi sommergono
e l’autorità sorride
non ho niente da temere per adesso
e meno ancora ho da perdere
finché tutto quanto resta lì dov’è
le cose vanno e vengono
finché tutto quanto resta lì dov’è
qui a Milano a metà marzo
capita sempre un po’ di sole
e l’ombra delle nuove foglie sopra il vetro
sembra quasi estate
e nuovi poveri alla porta
si affacciano ai semafori
fra persone normali e marziani in transito
nuvole corrono
come sui quadri al gare d’Orsay
ma Parigi ha un’aria fredda più che qua
perdo contatto a volte
con quello che succede
un euro per il vetro e via si va
non è mai servito a niente
lasciare tutto e andare via
quando ogni cosa che mi tocca
mi lascia dentro un canto
la nostra storia è in mille muri
che tutti i giorni incrociano
i nostri sguardi di esibizionisti soli
sempre più di corsa
lucidati e pronti ad ogni festa
almeno così sembra
ma è solo martedì
e si torna presto
non ho nel sangue la campagna
nemmeno i posti in fabbrica
di tutto quello che è successo io non so
davvero quasi niente
soltanto libri aperti
memorie quasi perse
un euro per il vetro e via si va
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2. |
Il cartografo
04:38
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Il cartografo
lune severe e confini del cielo
teoria della forma e verità capovolte
linee tracciate da mani sicure
come vomeri lenti a solcare la terra
Gerusalemme nel centro del mondo
rotte di uomini per oro o per dio?
percorsi di fede fra linee celesti
o cartografia per audaci mercanti?
io che disegno gli spazi del mondo
metto stelle a cornice sul blu della notte
vedo i segni mutarsi senza rendermi conto
trasformarsi le cose nell’opera uguale
non più dio sulle carte ma strade e confini
misurare distanze dai porti sul mare
io senza uscire da queste mie stanze
guardo la sfera, vedo il mondo cambiare
e almeno una volta
sulle ali del falco
io vorrei volare
sulla terra finita
fra le brume silenti di un’alba d’inverno
respirarne la vita
e vedere i confini
l’inchiostro del tempo
dentro il sole che sorge le tracce dei viaggi
e l’odore del vento
macine lente nella ruota del giorno
lingue straniere sulla via del ritorno
polvere d’oro e di fiabe d’oriente
finché il cielo si copre di seta e non rimane più niente
se non plaghe deserte, di terra scolpita
scintille di fuochi, nell’ombra infinita
piste di sale dove l'aria non basta
oltre i limiti delle vie d’acqua, sulla strada rimasta
ma oltre l'ignoto, oltre il falso ed il vero
restano i segni, dell’ocra e del nero
simboli inutili, per chi aspetta la neve
lasceranno memoria di me, e della mia vita breve
del tempo lasciato
all'opera lenta
che al mondo si deve
del silenzio vissuto
calpestando con gli occhi le strade del mondo
fin qui conosciuto
dei riflessi degli astri
sopra queste mie mani
del sapere che soffoca il fiato insolente
dei buoi ciarlatani
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3. |
In viaggio con Alice
03:57
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In viaggio con Alice
case, quartiere nord
dal vetro di un treno che scivola
fuori dalla città
nel sole che filtra la polvere
uomini e macchine
sospesi al tramonto nel traffico
foto di un attimo
addosso a un ricordo di fiori blu
in viaggio con Alice
noi giocavamo lì
nei prati fra il grande cemento
posti dell’anima
che adesso non ci riconoscono
guardo le immagini
le auto di corsa per niente
tracce di nostalgia
di cose passate per sempre
in viaggio con Alice
Alice Alice, rumore di treno
passaggi di stazione
giocavamo in inverno
su un ciglio di neve
con le slitte di cartone
odore di sera d’estate
a due passi dal mare
strati di notte blu
come nei miei viaggi da piccola
venti da est nord est
e avvisi per i naviganti
menti sensibili
ognuno a inseguire una rondine
storie bellissime
di amori nei nodi di transito
in viaggio con Alice
poi siamo andati via
ma non saprei dire da quando
come non so perchè
ho sempre vissuto cercando
codici di armonia
nel mondo e nei gesti degli altri
per non cadere mai
nel moto di un passo in avanti
in viaggio con Alice
Alice Alice, rumore di treno
passaggi di stazione
correremo per sempre
su un ciglio di neve
con le slitte di cartone
Alice c’è un sole stupendo
che sale dal mare
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4. |
Come si fa
03:41
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Come si fa
come si fa
a cercare le parole
come si fa
quando ci si trova soli
quando tutto diventa più piccolo
e si cerca riparo negli angoli
quando un gatto parlante ritorna e ci prende la mano
si che lo so
non è mai così importante
si che lo so
è soltanto uno spavento
una stanza lasciata in un attimo
quando i giochi non sono più complici
e non resta nient’altro da fare che andarsene via
voglia di pioggia, voglia di neve
voglia di aria e di luce più lieve
voglia di te come avresti dovuto
tutta la vita per tanto o per niente in un solo minuto
come si fa
a far tutto come prima
come si fa
ad uscire la mattina
a schivare gli ombrelli bagnati
agitati dal vento del mare
e sognarsi nel bianco e nel nero di foto retrò
non ti accorgi ma si cambia
sfumature in fondo agli occhi o nella voce
non è il tempo che ti manca
è il respiro calmo delle tue abitudini
voglia di pioggia, voglia di neve
voglia di aria e di luce più lieve
voglia di noi come avremmo potuto
riderci addosso in un tempo infinito, in un solo minuto
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5. |
Le ore contate
03:58
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Le ore contate
parlo di me, al mio nuovo amore
chiacchiere in un bar, fra lampade di seta
il carnevale è passato
stelle filanti per strada, nei solchi dei binari
gioca una carta per me
che il tempo può finire
l’anima degli anni, nei suoni delle radio
conosco un lembo di spiaggia
dove la sabbia s’increspa
sola e bellissima
e via dentro il giorno che muore, nel blu della sera
scambiarsi il sudore e la sete
nella poesia intransigente
delle ore contate
luci di tram, perle lungo i vetri
notte di città, di veglia inconsueta
nel vai e vieni del sonno
la leggerezza di certi, nostri racconti d’estate
gioca una carta per me
senza guardare indietro
c’è un circo immaginario
le tue cose di prima
qualche motore che gira
le trasparenze imprecise
di un’alba di collina
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6. |
Autunno
03:37
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Autunno
Se ne vanno via
Come rondini
Pomeriggi ancora tiepidi
L’autunno arriva in città
Si ripete
La ritualità
di provarsi addosso gli abiti
proteggersi l’anima
foglie brune
già ricoprono
le auto in sosta sugli spartitraffico
Sali da me
Dove il buio è limpido
parla con me
nella notte dei filobus
Sali da me
C’è silenzio e ordine
libri e poesie
e nell’aria il profumo del tè
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7. |
Oceano in bianco e nero
04:45
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Oceano in bianco e nero
Oceano in bianco e nero
in una foto quasi antica
figure in piedi su sfondo di nuvole
Probabilmente America
o Francia chi lo sa
Un viaggio di mia madre tempo fa
La linea del suo viso
più giovane di me
risalta luminosa nel contrasto
I sogni di futuro
nei suoi capelli al vento
nel cielo magico del novecento.
Chissà dov’ero io
se c’ero oppure no
la nostalgia non ha l’idea del tempo
la vedi all’improvviso
come polvere su un vaso
come una fotografia uscita per caso
Nina, scrivimi
una lettera di carta come un tempo
Tutti i giorni riapro gli occhi
e la casa intorno a me
sembra uguale, ma non è sempre la stessa
certe volte fa un po’ freddo
ma si ride in compagnia
ogni tanto è qualcos’altro e così sia
Oceano in bianco e nero
ci pensa la mia mente
a elaborare sintesi coerenti
fissando delle pagine
nel mare sconfinato
di tutto il tempo che ho già attraversato
Io guardo sempre avanti
e ho amore per chi ride
prendendo per il culo anche la morte
così non lascio tregua
al tempo che mi incalza
mi bevo la mia vita e tanto basta
E a volte vi intravedo
Nell’alba di aeroporti
amici persi e sbronzi musicanti
uscire dalle favole come le vecchie bande
Svegliando cani e bambole in mutande
Nina scrivimi
Anche se non avrò il tempo di risponderti
Lo so già che all’improvviso, nella sera più tranquilla
Quando sarò lì per darti una risposta
Ci sarà qualche avvocato,
qualche amante in mezzo ai guai
a rubarmi le parole che già sai.
Le cose sono andate
comunque sono andate
e io non vorrei mai tornare indietro
Ti bacio con la mente
sognato amore mio
volevi tutto il mondo e forse anch’io
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8. |
Milano - Roma
03:56
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Milano - Roma
Si sicuramente, mi sembra il minimo.
E mancherebbe anche che non ci paga, si si, poi ci vado
Marisa per favore quella mail alla banca
ho buttato giù due righe siamo fuori coi costi
le maestre della scuola sono brave, non è facile!
Cali di frequenza, gli ingressi costano
un cruciverba per amico da trent'anni viaggia con me
C'è una tipa qui di dietro che ci ha rotto le palle
quante cose avrei da dire ma fatico a parlare
ah sapesse ah sapesse ah sapesse ah
Tum tu tum, tum tu tum, milano roma, roma milano
a bologna nevicava di brutto, senti, a casa com'è?
Tum tu tum, tum tu tum, milano roma, roma milano
se ce la faccio chiudo gli occhi mezz'ora, Come? Ah, non lo so
Compiti di quinta, anime perse
non è possibile che cinque su dieci siano così
C'è mio nonno che mi guarda da una sera più grande
no mia mamma poverina non ricorda più niente
una bella controllora col palmare fa legalità
…...
Parlano di soldi, parlano del mondo
parlano di mogli di mariti di tasse, del tempo che fa
Sono l'unica che scrive ancora usando la biro
sono l'unico che viaggia senza telefonare
tutti in piedi in coda verso la porta, stiamo entrando in città
Tum tu tum, tum tu tum, milano roma, roma milano
a bologna nevicava di brutto, senti, a casa com'è?
Tum tu tum, tum tu tum, milano roma, roma milano
se ce la faccio chiudo gli occhi mezz'ora, Come? Ah, non lo so
Tum tu tum, tum tu tum, milano roma, roma milano...
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9. |
I treni in settembre
04:12
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I treni in settembre
le mie mani legate strette con i tuoi capelli
mi sorprendo a pensarti e tu voli via
questa musica è qui per te se mi stai pensando
sono armonici a spasso nell’aria questi sogni di te
si lo so che volendo c’è sempre qualche cosa da dire
sui pensieri che riempiono i viaggi
sui treni in settembre
ma nel mare di gente che vedo non riesco a parlare
non so dire abbastanza di me, solo ciao come stai
non voglio restare a pensarti
in fotografia
non voglio girare fra polvere
e nostalgia
ho vissuto abbastanza per dire che tutto cambia
voglio solo una strada e magari chissà ci si incontra
un altro anno, un altro mese
altre abitudini, un altro spazio
per rubare un altro abbraccio
mi piace la pioggia che cade nelle sere d’estate
quando il mondo vicino rallenta di colpo
e a volte
dentro i suoni dell’acqua mi fermo e ricordo il sorriso
di tutti i passanti nel tempo che han toccato il mio viso
ti capita mai di pensare alle cose trascorse
quel che resta di gente sparita sono i nostri ricordi
e per questo io vivo, per perdermi in nuove avventure
dove conta è passare, quasi mai come vanno a finire
cosa vuoi che mi importi
di dove ti porta la vita
quante strade di notte vedrai
nelle luci arancioni
io da oggi ti fermo così e se sparisci pazienza
non legare i capelli magari chissà ci si incontra.
un altro anno, un altro mese
altre abitudini un altro spazio
le nostre vite in un abbraccio
non chiamarmi mai
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